Nel post di oggi pubblico una intervista che ho fatto con un magazine online. Si tratta di un interessante confronto tra la mia esperienza come insegnante di lingue ed esploratrice di nuove tecnologie per l’insegnamento e le ricerche di mercato del magazine sulle stesse tematiche.
Come e quando è nata l’esigenza di creare un sito web ed essere presente online per proporre i propri servizi nel mercato delle lezioni di lingue?
All’inizio della mia esperienza ho lavorato per le scuole di lingua, insegnando il tedesco e l’italiano. E molto spesso mi arrivavano richieste da parte delle scuole per qualcuno che voleva imparare il tedesco ma con una insegnante che parlasse anche italiano.
Ben presto mi sono resa conto di essere una delle poche insegnanti bilingue tedesco e italiano a Monaco di Baviera. Così ho iniziato a pensare alla possibilità di sganciarmi dalle scuole e proporre i miei corsi in maniera indipendente. Da qui l’esigenza di avere un sito web, inizialmente rivolto agli studenti italiani, oggi indirizzato a chiunque voglia imparare il tedesco.
Ovviamente non è stato facile, arrivare a questo punto ha richiesto e richiede tuttora un grosso dispendio di risorse e di tempo.
Abbiamo notato il suo servizio innovativo per i corsi di gruppo online di tedesco, ha notato interesse in questo tipo di servizio? Crede che la comunicazione digitale del web (video tutorial, corsi live online) stia contribuendo ad aumentare l’interesse nell’iniziare a studiare o approfondire nuove lingue? Se si, quanto?
Il mio servizio di corsi online è partito di recente (gennaio 2017) e purtroppo fatica a prendere piede. Ancora è troppo presto per azzardare conclusioni sulle motivazioni dello scarso interesse nei corsi online. Ma prima o poi dovrò chiedermi se questo tipo di corsi non è richiesto oppure sono io che non riesco ad intercettare la domanda.
Per quanto mi riguarda, ritengo il corso online una comodità per lo studente che evita di dover andare in una scuola. In più lo studente ha la possibilità di imparare con una insegnante madrelingua, cosa che immagino non sia possibile ovunque, per esempio non dubito che in una grande città come Pechino ci siano insegnanti di madrelingua tedesca, ma non sono sicura che la stessa cosa valga per Guangzhou, nel sud-est della Cina.
Circa la seconda domanda, ritengo che l’era del 24 ore su 24 online abbia aperto una porta sul mondo dei corsi di lingua. Se una volta era richiesto di dedicare qualche ora di una giornata piena di impegni all’apprendimento, oggi è possibile dedicare un paio di minuti tra un’attività ed un’altra, basta uno smartphone con connessione a YouTube per guardare un paio di minuti di un video tutorial. E in definitiva sfruttare meglio il tempo a disposizione. Ovviamente anche l’aspetto economico gioca un ruolo, molte risorse sul web sono gratuite al contrario dei corsi tradizionali.
Nella mia esperienza di insegnante ho visto che ci sono due tipi di studenti, coloro che imparano perché gli piace la nuova lingua, quindi come passatempo, e coloro che hanno bisogno di imparare, perché ad esempio vivono in un paese di cui non parlano la lingua.
I primi si rivolgono alle nuove tecnologie quali corsi al PC, video di YouTube, smartphone app. Mentre i secondi, più spesso, si rivolgono a corsi tradizionali con un’insegnante fisicamente presente.
In Italia, durante il 2016, abbiamo notato una forte crescita di interesse per corsi di polacco e giapponese, un calo per lezioni di tedesco (circa l’8% del totale), l’inglese è in prima posizione (con un 35%), mentre spagnolo e francese sono stabili (rispettivamente 11% e 6%). Confrontandoci con la sua esperienza e i corsi di lingue che gestisce: ha notato differenze rispetto i nostri dati? Conferma che l’inglese è la lingua più richiesta del 2016? Quali pensa che possano essere i trend del 2017?
Purtroppo non conosco il mercato italiano, per quanto concerne il mercato tedesco ho notato un boom nell’offerta non solo di corsi ma anche di libri di tedesco, e le scuole di lingua sono spuntate come i funghi. Questo è accaduto un paio di anni fa, quando c’è stato il nuovo flusso migratorio dei rifugiati verso la Germania. In generale la Germania è una terra che accoglie molti migranti per cui la richiesta di insegnanti e corsi di tedesco è sempre molto alta.
Per quanto mi riguarda posso dire che in un paio di anni sono passata dall’avere 50% di corsi di tedesco e 50% di italiano ad una netta prevalenza di corsi di tedesco: 80% contro il 20%.
Non ho invece notato una crescita di interesse nei confronti del polacco, come avete registrato in Italia. Il polacco è una delle lingue che parlo fluentemente e potrei anche insegnare ma la richiesta in Germania è quasi inesistente.
Per il 2017 mi auguro che sempre più persone si rendano conto dell’arricchimento di imparare una nuova lingua e decidano di intraprendere questo percorso, non importa quale sia la lingua scelta e quale il metodo, tradizionale o moderno.
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